La Bce taglia di nuovo i tassi: cosa succede ai mutui casa?
La Bce prosegue con i tagli; nella seconda seduta dell’anno l’istituto di Francoforte ha deciso di ridurre i tassi di interesse di altri 25 punti base, portando il costo delle operazioni di rifinanziamento principali, delle operazioni di rifinanziamento marginale e dei depositi presso la banca centrale rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025. Vediamo le conseguenze sulle rate dei mutui casa in Italia.
Un taglio dei tassi dello 0,25% deciso oggi dalla Bce determinerebbe, a regime, un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia compreso tra i 13 e i 30 euro al mese, – è l’opinione del Codacons, i cui calcoli stimano l’impatto sulle spese di una famiglia che ha accesso un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
“Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varierebbe tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro – analizza il Codacons. – Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrebbe un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua”.
“Le proiezioni indicano ulteriori riduzioni con i tassi che potrebbero raggiungere il 2,5% ad aprile e il 2% a giugno, arrivando – potenzialmente e nella più rosea delle previsioni – addirittura all’1,5% entro la fine dell’anno”.